Ultimo libro letto: Il massacro del monte Rainier, di Max Brooks.
335 pagine
Genere horror – thriller
Editore Mondadori
Trama
Greenloop è una piccola comunità esclusiva eco-tech, un insediamento idilliaco isolato fra i monti, ai piedi di un imponente vulcano: il Monte Rainier. A Greenloop le case sono case intelligenti, alimentate da pannelli solari, e utilizzano i rifiuti per produrre metano, i rifornimenti sono portati da droni e furgoni elettrici senza conducente, insomma le tecnologie più avanzate sono al servizio dell’ambiente. È qui che Kate e Dan hanno trovato una nuova casa fra persone che la pensano proprio come loro, nella speranza che questo rappresenti un nuovo inizio per il loro matrimonio. Ma quando il vulcano nelle vicinanze comincia a eruttare, Greenloop si trova tagliata fuori dal resto del mondo e dalla consegna settimanale di generi alimentari. In breve la situazione nell’insediamento si fa molto preoccupante: l’inverno è alle porte e ogni notte si sentono delle urla più o meno lontane. Da qualche parte nei boschi si aggirano fameliche divinità misteriose e spietati predatori, creature simili a scimmie altamente sviluppate guidate da un feroce istinto di sopravvivenza. E ogni notte le urla si avvicinano…
Quando finalmente la cenere dell’eruzione del Monte Rainier si posa e la furia distruttiva del vulcano si calma, qualcuno si rende conto che la storia del terribile massacro di Greenloop è rimasta inspiegabile e che è giunto il momento di provare a far luce su quanto è successo. I diari di Kate Holland fortunosamente salvati raccontano una storia troppo straziante – e troppo sconvolgente nelle sue implicazioni – per essere dimenticata: la storia di un piccolo gruppo di umani da soli alle prese con terribili predatori. Una storia di ferocia e morte che è un viaggio scientifico ai confini tra verità e finzione.
Un horror appassionante sull’illusione umana di aver domato le forze distruttive della natura grazie alla tecnologia. Una storia terribile, per tempi terribili come i nostri.
Lettura terminata oggi, quindi fresca. Brooks precedentemente ha scritto War World Z, immaginando una serie di interviste a possibili testimoni e attori in quella guerra con i Non – morti, che ho apprezzato tantissimo. Ecco, la struttura è molto simile e da, al lettore, la possibilità di immergersi nella lettura da più punti di vista.
Il monte Rainier entra in attività, colate laviche scendono lungo i lati della grande montagna e Greenloop viene totalmente isolata. Nemmeno la rete funziona.
Gli animali fuggono, quindi molti predatori cercano di sopravvivere spostandosi. In questo romanzo si parla di Natura, predatori e prede ma non solo.
L’impianto narrativo è solido, secondo il mio punto di vista. Non ci sono tanti personaggi ma, quelli che tratteggia Brooks in questo romanzo, sono solidi e sfaccettati.
Katie e Dan Holland – una coppia sposata – sono gli ultimi ad arrivare a Greenloop, un piccolo borgo eco sostenibile. Katie è una delle voci narranti, la principale e quella che può raccontarci tutta la storia vissuta fino alla totale distruzione della località. Katie, sotto consiglio della psicologa, inizia a scrivere tutto ciò che le accade da quando si sono insediati nella loro villetta a due piani. Un altro personaggio importante (che ho apprezzato molto) è Mostar, una donna che proviene dall’est Europa ed è diventata un’artista con il vetro e il ferro, quasi una scultrice particolare.
Attraverso il diario di Katie, il lettore scoprirà la trasformazione di tutti i personaggi, dal primo giorno di insediamento, fino all’epilogo. Questo, a mio modesto parere, è uno degli altri punti di forza. L’arco narrativo è di circa due settimane, con l’inverno rigido alle porte.
Questa storia ha anche il pregio di catturare il lettore, che già conosce il finale, e spingerlo a leggere tutti gli avvenimenti che costellano i personaggi. La sopravvivenza, la guerra tra predatori e prede, e quel cambiamento che avviene in ogni essere vivente durante le crisi impreviste. Durante la lettura, già a metà romanzo, mi sono chiesto: Ma dai, vivete in America, patria di armi per la difesa legittima e personale, e non avete nemmeno una pistola, un fucile? Come per magia, è come se il romanzo mi avesse risposto. Durante una delle tante interviste, oltre al diario di Katie, potremo leggere anche quella fatta alla Capo Ranger Josephine Schell, in cui spiega che Tony Durant (il creatore di Greenloop) non ammetteva né armi e né animali domestici, come i cani per esempio. Questa comunità era nata per convivere con la Natura, di cui era circondata, e niente doveva modificarla o intralciare la naturale crescita e la simbiosi che si cercava di creare.
In questo romanzo troverete tanta suspense e la voglia di capire esattamente cosa sia successo.
Straconsigliato.