Ghost Car (Seconda parte)

   “In quel caso, sempre attraverso il satellite, bloccheremmo il congegno montato in quella auto. Non siamo sprovveduti, abbiamo pensato a tutto, anche a farlo off-line, quando il mezzo viene parcheggiato e nessuno ne sta facendo uso.”

   Adesso mi trovo fuori dall’officina, con le chiavi in mano, e osservo alcuni adesivi che hanno messo sugli sportelli e sul cofano. La scritta è nera e dice: Autovettura sperimentale dotata del dispositivo Ghost Car.

   Apro lo sportello con cautela e osservo il cruscotto. I meccanici mi hanno spiegato dove hanno montato il tasto di avvio del dispositivo. Mi affaccio all’interno con prudenza e lo vedo subito, proprio a sinistra dell’accendi sigari. Un pulsante rosso acceso spicca sul nero della plastica di cui sono fatti gli interni della macchina. In pratica un cazzotto nell’occhio.

   “Quando lo premerò, non succederà assolutamente nulla” mi sono detto a voce bassa, quindi sono salito in auto, chiudendo la portiera.

   Mi sono addentrato nel traffico di Roma, tornando verso casa. A ogni semaforo rosso, davo un’occhiata a quel bottone, ma avevo un po’ di paura a premerlo. Mi sono tornate in mente quelle regole del messaggio, quindi ho deciso di fermarmi a un benzinaio per preparare tutto l’occorrente.

   Ho montato sul paraurti la mia GOPRO nera, ho fissato una SONY HD sul pannello del portabagagli e ho bloccato sul cruscotto il cellulare, pronto a filmare.

   Male che vada, faccio qualche video al traffico di Roma, ho pensato. Quindi ho avviato le tre registrazioni e sono salito. Motore acceso e auto ferma. Schiaccio il pulsante rosso e mi sento emozionato.

   Avverto delle strane vibrazioni e vedo alcune persone che si fermano a guardare, qualcuno prende in mano il telefono. Ho i finestrini alzati e non riesco a sentire quello che si dicono.

   Sul display dell’autoradio appare una scritta che non avevo mai visto: Attendere prego. Dispositivo in attivazione. La scritta scorreva da sinistra verso destra. Procedere con prudenza. Buon viaggio da Ghost Car Solution.

   Metto la prima e tolgo la frizione. Intanto, sul piazzale del benzinaio, si è radunata una piccola folla di curiosi che osserva la mia macchina. Che diavolo ha che non va?

   Mentre mi immetto sulla strada, vedo un riflesso strano sulle vetrine di un bar e non mi accorgo della fila di auto davanti a me. Non avviene nessun urto. Con stupore, passo attraverso la prima macchina e sento un leggero formicolio a braccia e gambe. Per un attimo mi è sembrato di sentire delle voci, forse di quelli che ho appena attraversato.

   In pochi minuti ho raggiunto il semaforo, passando dentro a una decina di macchine ferme. Alcuni suonavano, qualcuno aveva aperto lo sportello ed era sceso, incredulo.

   A dire la verità, non riuscivo a crederci nemmeno io.

   Ho proseguito a viaggiare sulla corsia di destra, senza frenare, mentre mi avvicinavo all’ennesima auto e la superavo passandoci attraverso. Stavo guidando un’auto fantasma.

   Sul display ora appare un’altra scritta: Prestare attenzione, mancano due minuti al termine del funzionamento assicurato del congegno. Esaurito il tempo, fermare il veicolo e premere di nuovo il tasto per disattivarlo. Grazie per la vostra fiducia.

   Decido di fermarmi, così accosto e metto le quattro frecce. Premo il bottone e quelle strane vibrazioni cessano immediatamente.

   Qualcuno si ferma dietro e mi lampeggia. Io lo ignoro e cerco di ripartire appena il traffico me lo consente.

   Ora sono a casa e con me ho tutte le videocamere che ho usato poco fa. Sono curioso di vedere ogni singolo fotogramma, così riverso le memorie su PC. Ho trenta minuti di video da esaminare.

   L’auto è parcheggiata in garage e non corre rischi.

   Controllo i filmati e non riesco a credere ai miei occhi. La videocamera montata sul paraurti anteriore ha ripreso ogni istante in cui la macchina passava dentro le altre, senza causare il minimo danno. Adesso mi sento elettrizzato per questa inedita esperienza.     

Ghost Car (prima parte)

Siete stanchi di passare ore e ore in mezzo al traffico cittadino?

Siete in ritardo a un importante appuntamento di lavoro, oppure con la vostra dolce metà?

Avete difficoltà a parcheggiare la vostra auto?

Affidatevi al nuovo brevetto della Ghost Car Solution, e non patirete più le interminabili code cittadine.

Stiamo sviluppando un avveniristico congegno che eviterà incidenti mortali, o con feriti, o semplici fastidiosi sinistri. E tutto questo con un semplice click dall’abitacolo della vostra auto.

   Pochi giorni fa mi era arrivato un SMS particolare, strano, non quei messaggi sgradevolissimi dichiaratamente SPAM. Il testo diceva:

Vuoi diventare collaudatore per il futuro dei mezzi di trasporto? Vuoi testare in prima persona l’assoluta novità che rivoluzionerà il traffico in tutto il mondo? Tu ci metterai la tua auto, noi il nostro congegno appena brevettato. A patto che, quando testerai la Ghost Car, ti munirai di telecamere esterne e interne, per registrare in diretta ciò che avverrà intorno a te. Sarà un’esperienza che ti toglierà il respiro. Ah, la durata massima del funzionamento garantito, per ora, è di dieci minuti assicurati.

Ci sono alcune regole da seguire:

1) Prima di avviare il congegno, ricordati di fermare l’auto. È tassativamente obbligatorio per assicurarsi che il meccanismo di trasformazione non crei danni a terzi.

2) Quando riterrai opportuno usare il dispositivo, ricorda di non invadere la corsia opposta: tu conosci le funzionalità del prodotto, gli altri no. Potresti provocare incidenti, oppure panico fra gli automobilisti. La sicurezza stradale va sempre rispettata.

3) Allaccia sempre le cinture di sicurezza e non usare il telefono mentre sei alla guida.

4) Se hai bevuto alcolici, non metterti alla guida, anche se hai a disposizione il nostro dispositivo.

5) Non oltrepassare i limiti di velocità, guida responsabilmente e rispetta il codice della strada attualmente in vigore.

Rispondi con un SI a questo messaggio e ti ricontatteremo per fissare l’appuntamento.

   Beh, dopo aver letto questo invito, sono rimasto incuriosito. Prima di accettare, avevo fatto qualche ricerca in rete, per capire se fosse stata una sorta di truffa. Sembrava di no. Hanno anche un sito. Quindi gli ho inviato il mio SI. Pochi minuti dopo ho ricevuto una telefonata e mi hanno fissato l’appuntamento.

   Mi sono recato in auto nella loro officina. Mi hanno chiesto di lasciarla per almeno un’ora, mentre mi avrebbero illustrato cosa avrei dovuto fare.

   La segretaria, molto cordiale, mi ha fatto firmare alcuni fogli: si trattava di una modifica sperimentale all’auto e che, in caso fosse successo qualcosa, la responsabilità sarebbe ricaduta sul sottoscritto. In cambio mi avrebbero lasciato il congegno e, con l’esperienza, avrei imparato a gestirlo nel migliore dei modi.

   “Quando premerò quel pulsante, cosa succederà effettivamente?” le ho chiesto. Assolutamente niente. Mi sono risposto.

   Io ero seduto sulla sedia, i fogli sparsi sulla scrivania con la mia firma ben leggibile. Lei mi ha sorriso rispondendo: “In parole povere, la sua macchina diventerà un fantasma, uno spettro, mi creda.”

   Si lallero, mi sono detto.

   Poi aggiunse: “Il suo dispositivo è collegato a un nostro satellite, che controllerà quello che succede. In caso di problematiche, l’avviseremo tempestivamente.”

   Annuisco in silenzio, però una domanda mi esce per pura curiosità: “Ammettiamo che sia tutto vero, non avete pensato all’uso che ne potrebbe fare qualche malintenzionato?”

   “Una banda di rapinatori in fuga intende?”

   “Già, proprio loro.”