Dreamworld 2 – Terza parte

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Via di Borgo Pio – Quartiere Prati – Roma

Stefano Terlizzi percorse alcune piccole vie fino a raggiungere Borgo Pio, una delle più frequentate dai turisti. Bar, locali e negozietti di souvenir gli sfilavano ai lati. Molte persone si fermavano a fare fotografie, a parlare, o per sbirciare i menù appesi fuori dai locali.

Giunto di fronte a un’antica fontana, continuò fino all’osteria aperta da pochi mesi. L’insegna affissa al muro diceva: Trattoria dal Tenente.

Roberto Cavia era il proprietario del locale, un uomo dalla stazza enorme. Era alto un metro e novanta, calvo e occhi azzurri, ma con un viso che traspariva fiducia. A volte le apparenze ingannano. Spesso indossava una mimetica e magliette verde militare. Dopo una vita passata sotto le armi, aveva deciso di congedarsi e mettersi in proprio. A volte accettava lavori rischiosi per condividerli con alcuni suoi vecchi compagni. Aveva sempre amato fare missioni, anche perché gli consentiva di mettere da parte molti soldi. Inoltre, sentirsi scorrere l’adrenalina in corpo, era una sensazione a cui non poteva rinunciare.

Stefano entrò nel locale e vide Roberto di spalle, mentre sistemava alcuni bicchieri su degli scaffali. Tutte le sedie erano rovesciate e appoggiate sopra ai tavoli.

Oggi siamo chiusi.” disse Roberto senza voltarsi.

Buongiorno Tenente.” lo salutò Stefano. A una delle pareti, quella più interna, c’era uno specchio appeso, di forma rettangolare e lungo quanto la parete. I due si osservarono attraverso il riflesso dello specchio.

Ma che bella sorpresa, investigatore. Come mai da queste parti?” disse Roberto. Prima di girarsi sistemò gli ultimi bicchieri appena asciugati.

Si diedero la mano con una stretta vigorosa.

Passavo da queste parti e sapevo che oggi è giorno di chiusura.”

Un giorno a settimana, così faccio riposare gli altri.” Roberto prese due sedie e le mise a terra, poi fece il gesto di accomodarsi. “Se aspetti un paio di minuti, ti preparo un buon caffè, come piace a te.”

Andrebbe bene anche un po’ d’acqua.” gli rispose Stefano già seduto sulla sedia.

Perfetto, il caffè lo faccio per me, ne ho una gran voglia.” Roberto entrò in cucina. Dopo qualche minuto tornò in sala portando un vassoio con un caffè, una bottiglia d’acqua e un bicchiere. Posò tutto sul tavolo e si mise seduto di fronte a lui.

Ho bisogno del vostro aiuto.” disse Stefano schietto, sincero. Prese l’acqua e la buttò giù in tre sorsi. Forse era meglio chiedergli del Whisky, pensò.

Roberto si massaggiò il pizzetto e chiese: “Di che tipo? Finanziario, oppure…”

Oppure.” gli rispose interrompendolo.

Va bene, hai la mia attenzione. Di che si tratta?”

Stefano non sapeva come dirglielo. Non voleva rivelargli del sogno, perché gli avrebbe consigliato di cercarsi uno psichiatra, uno bravo. “A Piazza Risorgimento dobbiamo controllare delle persone. Mi servono uomini, armi e mezzi.”

Dreamworld 2 – Seconda parte

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Gloria lo guardò perplessa. Fra i due era quella che più gli dava credito, non solo perché si trattava di suo fratello, ma anche perché non lo aveva mai visto ridotto in quello stato. “Potrebbe trattarsi di un sogno premonitore.” tentò di giustificarlo.

“So che è difficile da credere” disse Stefano. Prese la tazzina di caffè e lo bevve in due sorsi, poi si pulì la bocca con un fazzoletto. “ma ho le prove di quello che succederà questa sera.”

“A quali prove ti riferisci?” chiese Emanuele, anche Gloria parve incuriosita dalle ultime parole.

“Vedete quel gruppo di tende laggiù, oltre l’edicola?”

Entrambi si girarono in quella direzione. Videro parte delle transenne e l’apice delle tende bianche montate in piazza. Da quella distanza potevano osservare anche gli uomini della sicurezza privata.

“E con questo?” chiese Emanuele sorridendo.

Stefano guardò il cielo, stizzito. “Sentite, tutta quella roba montata laggiù ieri non c’era. Nessuna transenna, neanche l’ombra di una sola tenda.”

Gloria gli afferrò una mano delicatamente, guardandolo sempre negli occhi. Gli voleva stare vicino in quel momento, magari trasmettergli affetto.

“Eppure” continuò Stefano osservando sempre quella parte della piazza, “tutte quelle tende io le ho viste nel sogno.”

“Le hanno montate questa mattina.” constatò Emanuele sempre divertito.

“Il sogno l’ho fatto qualche ora fa, quando in piazza non c’era nulla. Possibile che non ci arriviate.”

“Va bene.” disse sua sorella, “Ammettiamo che sia tutto vero, che quello che hai sognato accadrà questa sera, che cosa vuoi fare?”

“Salvare quelle persone” ci pensò qualche secondo, “e capire cosa hanno in mente quelli oltre le transenne.”

Giunse un autobus e della gente scese a terra, altre persone salirono sul mezzo pubblico. “Che cosa c’entrano quelli laggiù?” chiese Emanuele, indicando l’accampamento di tende.

“Intanto, quelli della sorveglianza non sono italiani. E nel sogno, dopo aver visto morire quei due disgraziati, sono entrato in quelle tende.”

“Davvero?” chiesero in coro Gloria ed Emanuele.

“Davvero. C’erano delle strane casse di legno. Non so che cosa ci fosse dentro, ma lo voglio scoprire.”

“Se mi date qualche minuto, chiamo il mio contatto al Comune. Possiamo controllare tutti i permessi che hanno richiesto.” disse Emanuele, tirando fuori il cellulare dalla giacca.

Stefano gli sorrise compiaciuto: “Ottima trovata!” e lo guardò alzarsi dalla sedia.

Gloria e suo fratello rimasero soli. Non si dissero nulla, il brusio della gente agli altri tavoli e il rumore del traffico li aiutò a riflettere.

“Come pensi di entrare lì dentro? Hai visto in quanti sono a controllare il perimetro?” Gloria si ammutolì di nuovo, il suo sguardo era diretto al semaforo pedonale della piazza. Immaginò due persone correre sulle strisce e un cofano di un’auto che impatta contro i loro corpi. Le vennero i brividi. “Come farai a salvare quelle due vite?”

Stefano non le rispose subito ma sorrise per quelle domande che aveva fatto, mentre con il cucchiaino toglieva la schiuma sul bordo della tazzina vuota.

“Domande interessanti” ammise Stefano, “intanto non saremo da soli questa sera.”

“Vuoi chiedere aiuto a Roberto?”

“E’ la cosa migliore da fare. Ci hanno aiutato molte volte nei casi difficili.”

“Già.” ammise la sorella.

Emanuele si sedette al suo posto e poggiò il telefono sul tavolino. “Hanno tutti i permessi in regola.”

Lo sospettavo.” borbottò Stefano, guardando Gloria negli occhi.

Ufficialmente devono fare delle riprese esterne questa notte. Hanno una vigilanza privata estera.”

Molti sono russi.” aggiunse Stefano.

E tu come lo sai?” gli chiese Gloria, sistemandosi una ciocca di capelli davanti agli occhi.

Stefano sospirò, poi disse: “Perché ho superato quelle dannate transenne, sono entrato in alcune tende e nessuno mi ha visto, nessuno mi ha fermato.”

Emanuele si avvicinò con la sedia, appoggiando i gomiti sul tavolo e, per qualche attimo, studiò l’espressione di Stefano. “Come diavolo fai a sapere che sono russi?”

Li ho sentiti parlare. Alcune parole erano russe, quindi sono russi.”

Va bene” s’intromise Gloria, “adesso come ci muoviamo?”

Voi due andate in ufficio, dobbiamo contattare quel cliente…”

Si chiama Russo, Marco Russo!” lo aiutò Emanuele, poi scoppiò a ridere. Anche Gloria non riuscì a trattenersi, finché Stefano sorrise. Era teso ma quel gioco di parole lo aveva aiutato a rilassarsi un po’.

Ci vediamo dopo.” disse a entrambi. Stefano li guardò allontanarsi, dopo si alzò per pagare il conto.

Il trionfo delle Tenebre – cosa ne penso

Uno degli ultimi libri che ho letto è Il trionfo delle tenebre, e oggi ve ne parlerò.

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Titolo Il trionfo delle tenebre

Autori Eric Giacometti e Jacques Ravenne

Mondadori Editore

400 pagine

Disponibile sia in cartaceo, che ebook a 19,00 euro e 10,99 il digitale.

Trama…

1938. In un’Europa sull’orlo dell’abisso, un’organizzazione creata da Heinrich Himmler, l’Ahnenerbe, saccheggia luoghi sacri in tutto il mondo alla ricerca di quattro reliquie a forma di svastica rappresentanti i Quattro elementi: secondo un’antica profezia risalente ai tempi di Federico Barbarossa, chiunque riuscirà a impossessarsene otterrà il potere di dominare il mondo intero. Karl Weistort, colonnello nazista appassionato di esoterismo e direttore dell’Ahnenerbe, vuole entrare in possesso delle reliquie per far trionfare le tenebre e dar vita al regno eterno del Terzo Reich.

Dopo una spedizione in Tibet dove in un santuario buddhista viene ritrovata la prima svastica, Weistort organizza, alla ricerca della seconda preziosa reliquia, un’azione pericolosa e segreta che coinvolgerà in prima persona molti protagonisti della Seconda guerra mondiale, insieme a una serie di indimenticabili personaggi: Tristan, trafficante d’arte dal passato oscuro; Erika, un’affascinante archeologa tedesca; Laure, ultima erede di un castello legato alla secolare storia dei Catari; e ancora, un’unità di controspionaggio controllata direttamente da Winston Churchill e collegata alla massoneria britannica. La posta in gioco è altissima e tutti sono disposti a mettere a rischio la propria vita pur di avere successo.

Primo libro di una travolgente trilogia alla Indiana Jones, Il trionfo delle tenebre indaga gli aspetti più oscuri della Seconda guerra mondiale e fa luce su una delle correnti meno conosciute del Nazismo.

Un thriller storico rocambolesco e ricco di colpi di scena che avvincerà tutti i lettori appassionati di storia, esoterismo e massoneria.

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E’ stata un piacevole lettura. Uscito a Luglio, quindi una novità. Vi avviso però che si tratta di una trilogia.
Il genere è thriller
e storico, ambientato durante la seconda guerra mondiale, dal 1938 in poi.
I personaggi principali sono diversi, tutti caratterizzati molto bene: da Himmler, il Colonnello Weistort, Tristan (uno studioso francese di archeologia) e molti altri.
La storia si svolge in vari stati, fra cui la Spagna e la Francia, quando i nazisti avevano già invaso l’Europa.
L’ossessione per la ricerca di alcuni manufatti, in quegli anni, è fondata su ricerche meticolose.
I capitoli del romanzo sono brevi e sono riusciti a incollarmi alle pagine. I colpi di scena non mancano, quasi come se vedessi un film sulla seconda guerra mondiale. Spesso, visto i numerosi scavi archeologici che vengono fatti, mi ha ricordato Indiana Jones. Avventura e Thriller ben amalgamati.

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Durante la lettura si “respira” un’atmosfera di suspance e voglia di seguire i vari personaggi. Le descrizioni mi hanno aiutato a vedere le ambientazioni ben curate e studiate.
Consigliato.

La casa – Cosa ne penso

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La Casa

Scritto da Mats Strandberg

Giunti Editore

412 pagine

Il libro è disponibile sia in digitale che cartaceo.

Di cosa parla:

Joel ha quarant’anni, una carriera da musicista naufragata malamente tra droghe e alcol, e adesso deve tornare a Skredsby per occuparsi di sua madre, Monika, affetta da demenza senile.
Quando finalmente si libera un posto a Tallskuggan, la prestigiosa casa di riposo, Joel non ha altra scelta che accompagnarla là, dove qualcuno potrà prendersi cura di lei 24 ore su 24.
Tra le esperte infermiere del centro c’è anche un viso conosciuto: si tratta di Nina, l’amica che vent’anni prima aveva condiviso con lui il sogno di vivere di musica e poi lo aveva abbandonato. L’incontro tra i due risveglia ricordi a lungo sepolti, ma la loro attenzione è catalizzata da Monika: l’anziana donna ha reazioni violente, parla di cose che non può sapere, sembra non essere più se stessa; condizione che tristemente la accomuna a molti altri ospiti del centro. Eppure Nina e Joel, che la conoscono davvero, vedono che c’è qualcos’altro oltre la demenza, qualcosa che la rende cattiva, quasi una presenza che la invade e non vuole andare via come quella strana macchia che continua a riformarsi sulla parete… Ma gli esami dicono che è tutto a posto; che sia solo suggestione?
Una cosa è certa: nessuno aiuterà Monika, se non lo faranno loro.

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Sulla copertina, in alto, leggerete una frase: Lo Stephen King che viene dal freddo.

Ecco, non mi sono mai piaciute le frasi a effetto per attirare più lettori. E posso assicurarvi che con King non ha nulla a che fare. Ma il romanzo merita di essere letto.

Intanto l’autore divide il libro in molti brevi capitoli, alternando i punti di vista su Joel, Nina e sulla casa di cura in cui soggiorna Monika.

Il contorno della storia è veramente costruito bene, con un background approfondito. Ho iniziato a leggere il romanzo perché la quarta di copertina mi aveva incuriosito, tanto che ho messo da parte le altre letture. Ero in cerca di una storia che mi incollasse alle pagine, tanto da fare notte fonda.

La storia di Joel e Nina, i rancori del passato, quella vita scandita dalla musica e dalle droghe distrugge un rapporto bello e maledetto. Quindi passano venti anni in cui i due innamorati non si vedono e non si sentono più. Il catalizzatore sarà proprio Monika (e non solo lei) a far riavvicinare entrambi.

Gli ospiti del Tallskuggan vengono tratteggiati benissimo, con tutti i lati stravaganti che vivono giorno dopo giorno. Questo romanzo ha anche il potere di far riflettere sulla vita, gli affetti, il tempo che passa inesorabile e, spesso, su alcune malattie legate alla senilità.

In ogni libro c’è sempre una parte dedicata ai ringraziamenti e io, per curiosità, la leggo sempre. L’autore ha fatto tantissime ricerche su malattie degenerative, quelle che affliggono le persone più anziane. Inoltre ha fatto altre ricerche su molte droghe e quali siano gli effetti sul cervello. E, nella pagina in cui l’autore ringrazia moltissime persone, c’è anche gente che lo ha aiutato sull’approfondimento di questi temi.

Joel, Nina e Monika sono personaggi caratterizzati molto bene e mi sono piaciuti. La trama non è scontata, scivola via pagina dopo pagina. Ogni breve capitolo, come ho già scritto, riesce a catturare sempre la mia voglia di conoscere il finale.

Se amate il genere horror e anche il thriller, questo libro farà per voi. Una volta iniziato, però, vi troverete a scendere – assieme ai protagonisti – in una spirale di sensazioni che possono dare le buone letture sul paranormale, un sotto genere dell’horror.

Il lettore percepisce quello che sta accadendo a Monika, l’autore lascia delle semplici tracce in ogni capitolo, ma il bello sarà seguire Joel e Nina in questa drammatica storia.

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Lettura consigliata.

The Terror – Cosa ne penso

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Ci troviamo sulla Erebus, una delle due navi incastrate nel Pack artico. Miglia e miglia di ghiacci e iceberg che bloccano le due navi. La vita a bordo è routine, freddo artico e glaciale. C’è qualcosa che si aggira fra le due navi, e non si tratta di orsi bianchi, ma di un essere che si confonde fra il ghiaccio e la neve. Gli equipaggi sono superstiziosi, soprattutto marinai e mozzi. Hanno ancora provviste nelle stive, carbone per le caldaie. Ma quando finiranno tutte le scorte?
A volte, immergendomi nella lettura, provo inquietudine immaginando gli uomini di guardia sul ponte principale, quando il vento fischia impetuoso, la nave scricchiola e geme, le sartie emettono suoni per il vento e quella “cosa” è in agguato, pronta a mietere la prossima vittima.

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Quando arrivi alla parola fine di un romanzo come questo, vorresti conoscere di persona Dan Simmons per ringraziarlo per la bella e coinvolgente lettura.
Come sempre, desidero sottolineare che le mie non saranno mai delle vere recensioni, in quanto dettate sempre dal mio gusto personale, sensazioni, stati d’animo durante la lettura.
The Terror è un complesso ma coinvolgente romanzo, che potrei spezzare in tre parti ben distinte.
La storia si svolge fra gli anni 1845, 1848 e prosegue oltre. I personaggi sono diversi, alcuni sono importanti ai fini della trama. Quelli secondari non li definirei superflui, ma offrono altri punti di vista necessari per amare questa vicenda vissuta da centotrenta uomini nell’artico quasi sconosciuto dagli occidentali.
Nel 1845 due navi inglesi (la Terror e la Erebus) salpano per scoprire il Passaggio a Nord. E questa potrei definirla la prima fase della storia.
Circa un anno dopo, le due navi rimarranno bloccate nel pack artico. E tutto quello strato di ghiaccio si muove, si solleva, si spezza come fosse un animale indomabile.
Dopo molti mesi di attese, speranze, preghiere, gli equipaggi devono abbandonare entrambe le navi.
Dan Simmons mi ha fatto “vivere” un’avventura ai limiti della fatica umana, in un freddo glaciale che ti mozza il respiro, quando speri che lo scorbuto, oppure una polmonite, ti uccida senza soffrire oltre il dovuto.
Confermo che il Capitano Francis Crozier è uno dei personaggi che difficilmente dimenticherò.

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Un romanzo consigliato.

Dreamworld e ultime letture in corso.

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Ho deciso di pubblicare un post a settimana, perché è un vero peccato lasciare questo blog fermo. L’ultimo post che ho scritto s’intitola Si torna a scrivere, e da quel giorno non ho più smesso. Credo sia giusto mettervi al corrente dei passi avanti che faccio, per chi fosse interessato.

Nel 2016, Maggio per l’esattezza, avevo terminato la stesura del romanzo Dreamworld – Io, Katy e Lupo. Da allora ho scritto poco, ma ho lavorato a tre distinti romanzi: Casperia – Il male non riposa mai, Magic Warehouse – Questi mobili che magia, e Dreamworld – Sean Balducci.

In questo preciso momento, sto ultimando il primo capitolo del seguito di Dreamworld, anche se ne avevo scritti quattro per Magic Warehouse. Ho interrotto l’abbondante flusso di idee che avevo, tanto ci ritornerò in futuro. Perché? Si tratta di coerenza e priorità. A maggio Dreamworld (il primo libro) ha compiuto un anno dalla pubblicazione e sempre più lettori lo stanno apprezzando: di questo ne sono felicissimo. Privatamente mi sono arrivati messaggi con richieste sul seguito, ecco perché ho deciso di dedicare tutto il 2019, quello che ne resta, a quello successivo. Non sarà una passeggiata, i personaggi da gestire sono molti, il meccanismo dei sogni sarà più complesso, l’ambientazione sarà italiana e, per ultimo, dovrò fare delle ricerche specifiche su alcuni gruppi anti terrorismo che operano sul territorio nazionale.

Per quanto riguarda il tema scrittura per adesso mi fermo. Che cosa sto leggendo in questo periodo?

Due romanzi di genere differente.

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Il libraio” scritto da Silvia Benedetta Piccioli.

Edito da Lettere Animate Editore.

Ho scelto la versione digitale.

Ecco la trama:

Ebene è il protagonista di questa storia e sembra che abbia un dono. È uno psicotrasportatore: ha la capacità di far vivere i personaggi dei suoi libri.
In questo momento la sua libreria non se la passa bene, guadagna poco e il fratello del libraio (suo socio in affari), vorrebbe vendere tutto per prendersi la sua parte.

Si tratta di un fantasy che, fin dai primi capitoli, già mi sta piacendo.
I personaggi sono caratterizzati bene, per quel che si può presumere fin’ora.
Ebene, il libraio, mi ricorda un anziano stanco ma che ha un compito importante da portare a termine.
Se dovessi scegliere qualche aggettivo per descriverlo, sceglierei: intrigante, semplice e incalzante. Per adesso lo stile dell’autrice mi piace.
In seguito, a fine lettura, ve ne “parlerò” più approfonditamente.

L’altro è un romanzo di azione, guerra e un po’ Thriller.

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I cavalieri del Vaticano”

Scritto da Rick Jones.

Ecco la trama.

Mentre è in visita negli Stati Uniti, Papa Pio XIII viene rapito da una cellula di terroristi denominata Soldati dell’Islam. Se gli Stati Uniti e i suoi alleati non soddisferanno le loro richieste, il papa verrà ucciso.
Così, quando la Specialista dell’FBI Shari Cohen viene chiamata per rintracciare la cellula terroristica responsabile, la donna capisce di non essere l’unica. Dietro alle mura del Vaticano c’è un ordine segreto, un gruppo operativo di soldati speciali noti come i Cavalieri del Vaticano. La loro missione è riportare il papa sano e salvo.
Quando Cohen e i Cavalieri uniranno le forze scopriranno una cospirazione nella Casa Bianca che coinvolge alti membri di Capitol Hill. Quando la donna si avvicinerà alla verità sul rapimento del papa, diventerà l’obiettivo da eliminare da parte delle forze cospiratrici. Ma per arrivare a lei dovranno affrontare i Cavalieri del Vaticano.

Si torna a scrivere…

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Il nove febbraio è un giorno che ricorderò per molto tempo. Si tratta del giorno in cui ho ripreso a scrivere come ai vecchi tempi. Ogni santo giorno, nei ritagli di tempo, sto pensando e scrivendo il mio sesto libro.

Non è mai semplice pensare e progettare un romanzo, anche se con gli anni ho appreso tecniche e metodi. Ogni romanzo è una nuova sfida, con problematiche differenti dal precedente lavoro.

Un conto sono i racconti, magari di una certa lunghezza.

L’ultimo mio lavoro è stato Dreamworld e non è filato tutto liscio come speravo. Cominciato nel settembre del 2009, terminato a maggio 2016. Nel mezzo, ho lavorato a due raccolte di racconti.

Però in passato mi è andata ancora meglio, mentre lavoravo a Greenworld: quattordici mesi di scrittura continuativa, sabati e domeniche comprese. E’ stata l’unica volta in cui non ho avuto particolari problemi.

Questo post non l’ho scritto in un solo giorno, ma lo sto preparando per presentare (a chiunque fosse curioso) di cosa parlerà Magic Warehouse – Questi mobili che magia.

Oggi è il 3 marzo 2019 e attualmente sto terminando il terzo capitolo. In passato non mi era mai successo di scrivere la quarta di copertina prima della stesura del romanzo.

I luoghi e la città in cui tutto avverrà li conosco benissimo: Dale, una cittadina americana fondata sulla costa. Nel 2009 avevo iniziato a scrivere un romanzo di fantascienza, dal titolo 2012 – un gioco da ragazzi, ambientato in parte a Roma e in parte in questa località. Alcuni racconti pubblicati su Any man e Angeli, Diavoli e Zombie hanno come ambientazione proprio Dale.

Ma non voglio divagare oltre.

Ecco di cosa parlerà il nuovo romanzo.

La città di Dale è ridotta a un cumulo di macerie, i cadaveri sono un po’ dappertutto, i feriti non si contano. Charles Dale è uno dei pochi sopravvissuti e ha assistito a ogni singolo evento. Adesso vuole raccontare la verità, ma saranno in pochi a credergli.

Il romanzo è ambientato in una cittadina costiera americana, dopo che una grande azienda produttrice di mobili ha acquisito un nuovo e sofisticato sistema di trasporto, il C.A.T. (Container Avio Trasportati). Nella zona industriale nasce un nuovo negozio, con un magazzino enorme per stoccare la merce in arrivo da molte regioni del mondo. Tutti questi articoli sono molto particolari, unici, stupefacenti.

Il sistema interno è collegato al C.A.T., che gestisce anche la sicurezza di tutto il nuovo impianto. Poche persone e ben addestrate gestiranno sia il negozio, che il magazzino, anche grazie all’aiuto della più grande tecnologia mai vista prima.

Non solo, Charles Dale scoprirà che i draghi esistono per davvero e Fuffy, in poco tempo, gli diventerà un’amica. Anche Dimitry, un vampiro che non uscirà mai dal magazzino, tenterà di aiutarlo in tutta questa strana e avventurosa storia.

Fantasy e Fantascienza si mescolano in un romanzo che catturerà il lettore dalla prima pagina, fino all’epilogo.

Quando avrete letto l’ultima pagina del romanzo e chiuso il libro, guarderete con sospetto tutti gli angoli dell’appartamento.

Grosso modo questa è la trama ufficiale. Secondo i miei progetti dovrei terminare la prima stesura entro il 2019. In futuro pubblicherò qualche breve estratto di questo romanzo, chissà che non vi incuriosisca.

NapoliTime seconda parte

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So che il 2019 mi riserverà molte sorprese, ne sono convinto anche se si tratta solo di una sensazione. Una piacevole sensazione.

Oggi voglio arricchire il blog con un nuovo post, sicuramente ricco di nuove impressioni. Già, perché il sei febbraio, un mercoledì che difficilmente dimenticherò, ho partecipato al secondo incontro del concorso letterario NapoliTime.

Ricordate? A ottobre scrissi un post di presentazione sulla sesta edizione di questo premio letterario.

https://carlofzappulla.wordpress.com/2018/10/28/napoli-time/

Quindi, mercoledì 6 febbraio, sono tornato a Napoli per proseguire l’avventura assieme a Dreamworld. In tutta la mia vita sono poche le occasioni che mi hanno spinto a viaggiare grazie alla scrittura. Perciò me le tengo strette quelle sensazioni che provo quando vivo questi incontri. Sono infinitamente intriganti per me, e mi spingono sempre a fare meglio in futuro. Sapete, i libri pubblicati e “dati in pasto ai lettori” non appartengono più all’autore, o autrice, che li ha scritti. Appartengono a tutte quelle persone che li leggeranno.

Tornando al viaggio, come al solito sono partito presto: l’incontro ha avuto la durata di tre ore circa. Ma, come la volta precedente, è stato ricco di sensazioni indescrivibili. Positive e negative, c’è stato un po’ di tutto in quel lasso di tempo. Ho provato timore e sicurezza, curiosità, felicità e anche un po’ di orgoglio, ad essere sincero.

Già, dimenticavo, questo confronto è stato programmato per far incontrare i giovani lettori – critici – e gli autori dei romanzi in concorso. I libri, già dal primo incontro, sono stati letti da molti ragazzi e ragazze, forse non ancora da tutti. Possiamo definirlo un incontro di mezzo, in cui poter domandare aspetti tecnici, oppure semplice curiosità. Tutto quello che dei giovani lettori possono essersi domandati durante la lettura dei libri.

E’ stata l’ennesima avventura che ho vissuto grazie alla passione che ho di scrivere.

La scuola che ci ha ospitati si trova in centro, fra palazzi e vie caratteristiche di Napoli. I ragazzi erano molti e ho ascoltato con curiosità le varie domande che ci hanno fatto. Tutte ben motivate e interessanti. Da ragazzo, lo dico ora che non lo sono più, mi sarebbe piaciuto partecipare ad un evento simile: leggere libri scritti da autori e, un giorno, avere la possibilità di fare domande a quelle persone che hanno scritto un romanzo interessante.

A maggio ci sarà l’ultimo incontro, sempre a Napoli, ma in un’altra scuola del capoluogo campano.

Vi terrò aggiornati.

Ultime letture – The mist e The body

Oggi voglio parlarvi delle mie ultime letture.

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The mist

Scritto da Stephen King

Sperling & Kupfer

Disponibile sia in digitale che cartaceo.

Quarta di copertina:

La piccola cittadina di Bridgton, Maine, viene improvvisamente avvolta da una fitta nebbia. Iniziano così ad accadere cose strane: creature bizzarre e pericolose si aggirano non viste per le strade, facendo scomparire alcuni degli abitanti. Il supermercato, che inizialmente appare come l’unico luogo di salvezza, si rivela una pericolosa prigione. Le persone che hanno cercato riparo lì, infatti, non sono minacciate soltanto dai mostri nascosti nella nebbia, ma anche dalla follia che il terrore claustrofobico fa nascere tra i rifugiati.

In realtà questa storia è stata ripubblicata, infatti fu una delle mie vecchissime letture da ragazzino. Faceva parte di Scheletri, una corposa raccolta di racconti. Immagino che sia una procedura di marketing, per riproporre racconti lunghi, o brevi romanzi, del vecchio King.

La veste grafica mi piace tanto quanto la storia. Ecco perché l’ho comprato in versione cartacea e mi ci sono voluto immergere di nuovo.

Tornando al libro di King, scritto in prima persona, riesce a catapultare il lettore all’interno della tempesta che flagella le comunità intorno al lago. Il giorno seguente sopraggiunge una strana nebbia che nasconde qualcosa al suo interno. Per spiegarvi cosa ci sia, dovrei usare le parole della signora Carmony: “C’è la morte lì dentro!”
Un gruppo di persone si barrica all’interno di un supermercato, mentre la nebbia nasconde quelle cose e spaventa tutti. Il male, però, lo troveremo sia fuori che dentro. Quando la gente ha paura, si aggrapperebbe a qualsiasi cosa pur di salvarsi.

Molti anni fa, quando cercavo di farmi spaventare dalle storie scritte da altri, non facevo nemmeno caso agli stili di scrittura, oppure ai punti di vista scelti dai vari autori. Oggi è diverso. Sono sempre affascinato da ogni scelta che fanno gli altri.

Lettura consigliata anche a chi si volesse approcciare per la prima volta a un libro scritto da King. Anche in questa storia emerge la dualità del male, sia all’esterno del supermercato, sia all’interno di alcuni uomini.

Ora passiamo all’ultimo libro terminato in queste ore.

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The body

Scritto da Stephen King

Sperling & Kupfer

Disponibile sia in digitale che cartaceo.

Quarta di copertina:

Alla fine dell’estate, Gordie e i suoi tre migliori amici, spinti dalla voglia di avventura, vanno alla ricerca del cadavere di un loro coetaneo scomparso. Motivati dal desiderio – ognuno per una ragione diversa – di riscattarsi e diventare degli eroi, si mettono in cammino lungo i binari della ferrovia. Dovranno superare momenti di fatica, paura e mille ostacoli, fra cui anche quello di doversi scontrare con i bulli, e scopriranno che i mostri non si nascondono dentro gli armadi, ma nel cuore delle persone.

Anche questa storia non è inedita, ma è stata pubblicata nella raccolta Stagioni diverse. In questo caso per me è una lettura inedita e molto gratificante.

La narrazione è in prima persona e il punto di vista è di Gordon Lachance, uno dei ragazzini protagonisti di questa lunga e grande avventura. Un po’ mi ha ricordato l’impianto narrativo del romanzo It, forse proprio per come King ha scelto di raccontarci questa avventura.

La lettura è fluida e intrigante. Diviso in molti capitoli, mi ha spinto a leggere avidamente fino all’ultima pagina.

Di solito non mi sono mai soffermato su frasi o paragrafi durante le mie letture. Con questo libro ho fatto un’eccezione.

[…]“É proprio un bel momento” disse semplicemente Vern, e non intendeva dire solo il fatto di essere in un posto proibito, o di aver imbrogliato i nostri, o di andare a fare questa escursione lungo la ferrovia fin dentro Harlow; si riferiva sì a queste cose, ma ora mi pare che ci fosse dell’altro, e che tutti noi lo sapevamo. Tutto era lì e attorno a noi.
Sapevamo esattamente chi eravamo ed esattamente dove stavamo andando. Era magnifico.
[…]

King ci parla di molti argomenti: Amicizia, quella che a dodici anni vivi con spensieratezza e in cui credi con tutto te stesso. Crescita, anche se a quell’età non ti accorgi che già lo stai facendo. Fedeltà a un codice morale. Oppure l’eccitazione per un’avventura che potrebbe anche costarti la vita.

Inoltre c’è il viaggio indimenticabile verso una meta, la prospettiva di poter diventare quattro piccoli eroi. A dodici anni chi non ha fantasticato con la mente?

Veramente un bel libro.

Ultime letture e The Equalizer

Oggi vi voglio parlare di parecchie cose: di un film e della sua colonna sonora, anche di libri, quelli che sto leggendo in questo periodo.

Partiamo con ordine. Denzel Washington è uno dei miei attori preferiti e, per come la vedo io, non ha sbagliato nemmeno una parte in tutti i film a cui ha partecipato. Inoltre amo collezionare tutti i suoi capolavori in Blu Ray Disk, così posso rivedermeli quando ne ho più voglia.

Quando un film mi piace, e magari ha anche una colonna sonora bellissima, non mi faccio problemi ad acquistarli su Amazon in formato digitale. Vivo di musica e di immagini, un po’ come tutti del resto.

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L’ultimo film che ho rivisto più volte è stato The Equalizer – Il vendicatore. In questo film recita una parte che sembra pensata proprio per lui. Premetto che non ho ancora visto il seguito, aspetterò che esca in B.R.D. per gustarmelo, anche se non ho molta fiducia nei sequel.

La colonna sonora è stupenda, realizzata da Harry Gregson Williams, che ha curato e creato anche quella di Deja Vù e Man of fire. Per la cronaca, ho anche quelle.

Queste colonne sonore mi servono per immergermi nel mio mondo, sia per leggere che per scrivere.

Verso la fine del film, quando Robert ritorna al magazzino in cui lavorava, c’è una musica che non hanno incluso nella colonna sonora. Questo non ha infastidito solo me, facendo delle ricerche in rete. Molti altri, con la mia stessa passione, hanno riscontrato questa mancanza. Si tratta di una canzone dal titolo Vengeance, di Zack Hemsey.

https://www.youtube.com/watch?v=qhP1EuuKHWs

Le scene che si svolgono in quel deposito, sono veramente girate bene. Poi, con Vengeance in sottofondo, il tutto mi immerge in un’atmosfera di azione e suspance non indifferenti.

Cambiando argomento, ieri mi sono dedicato un po’ al blog. L’ho collegato a Instagram, dove da maggio ho iniziato a pubblicare foto di tutto quello che amo fare nel tempo libero. Se avete voglia, potete seguirmi anche lì. Inoltre, sempre ieri, ho aperto finalmente un account su Goodreads, collegando anche questo al blog.

E ora veniamo al discorso lettura. Per adesso sono alle prese con tre libri:

L’isola, di Richard Laymon.

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L’emporio dei piccoli miracoli.

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L’incubo di Hill House.

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Spero di finirli entro fine mese e di dirvi cosa ne penso.

Per adesso è tutto.