Qualcosa su Io, Katy e Lupo (2° Parte)

Io katy e lupo

Lupo se ne stava seduto a fianco al letto in cui Donovan giaceva incosciente. Il cane si leccava il muso con la lingua, mentre rimaneva seduto, gli occhi fissi sul ragazzo.

Pensi che si risveglierà se continui a fissarlo? chiese Katy. Lupo parve sorriderle, in qualsiasi punto della stanza si trovasse.

“Deve svegliarsi!” rispose Lupo senza muoversi di un solo centimetro.

Donovan mosse gli occhi sotto le palpebre, infine li aprì lentamente tentando di mettere a fuoco l’ambiente in cui si trovava. Parve confuso e ancora in preda al sonno.

“Dove mi trovo?” esordì biascicando quelle parole. Tentò di mettersi a sedere sul letto, ma vi riuscì al secondo tentativo, quando vide la sagoma di Lupo stargli vicino. Sorrise, o meglio, tentò di farlo.

Lupo si avvicinò ancora di più a lui, il muso quasi appoggiato alle coperte, così Donovan lo accarezzò abbassandogli le orecchie. Quanto aveva aspettato quel gesto che amava tanto: un segno di affetto.

“Ce la siamo vista brutta anche questa volta, vero?” chiese il cane senza togliere lo sguardo da lui.

“Eppure siamo ancora qui, a Park Lake, giusto?”. Lupo socchiuse gli occhi mentre Donovan continuava ad accarezzarlo.

Bentornato, Donovan, disse Katy. Io e Lupo eravamo in pena per quello che ti è successo.

Lupo indietreggiò sempre rimanendo seduto, lo sguardo quasi serio ed indagatore, e disse: “Visto che siamo in tema, cos’è successo di preciso? John Duly ha detto qualcosa in proposito, ma ci è sembrato piuttosto evasivo ed io certo non potevo chiedergli più chiarezza…”.

Tanto meno io, aggiunse Katy.

Donovan si massaggiò la fronte con una mano, cercando di rimettere insieme i ricordi meno confusi sull’accaduto. Gli tornò in mente la sfera che aveva trovato all’interno della bambola, i due pulsanti e quello che era avvenuto dopo. Forse non sarebbe stato chiaro nemmeno a lui, ma ci provò.

“Quel congegno, quella strana sfera, forse aveva a che fare con quello che ho visto”, si corresse: “con quello che credo di aver visto.”. Fece un attimo di pausa mentre i ricordi si facevano più lucidi: “Ad un tratto, ho come avuto l’impressione di vivere in due realtà differenti, finché non ho premuto il tasto rosso!”.

Quando parli di realtà, ti riferisci a due mondi differenti? chiese Katy interessata all’argomento.

“Credo di si!”.

Qualcuno bussò alla porta e fece ingresso Lucy Carpet, con un sorriso raggiante. “Finalmente ti sei svegliato!” costatò avvicinandosi al letto. La ragazza diede un’occhiata al cane e lo accarezzò sotto al muso, facendogli socchiudere gli occhi per il piacere.

“Sembra che ho sette vite, come i gatti!” rispose Donovan, sorridendole a sua volta. Non lo voleva ammettere, ma quella visita gli era molto gradita.

“Sono venuta a vedere come stavi! Sai, qui dentro non si parla d’altro che di quello che può esserti successo in quella casa.”.

“Mi sento meglio, adesso.” volle rassicurarla Donovan. “Avevo piena fiducia in Betty.”.

Lucy prese una sedia dalla scrivania e si mise seduta, lo schienale rivolto verso il ragazzo. “John Duly e la sua squadra sono ancora in quella casa, so che la stanno rivoltando come un calzino in cerca di una qualsiasi traccia.”.

Io katy e lupo 3

Donovan si mise seduto con la schiena alla parete, le ginocchia portate al petto e le braccia a cingerle. La sua espressione si fece seria, pensando a quello che gli aveva detto la ragazza: “Non credo che troveranno molto. Se penso che sono stati così vicino a noi e hanno portato avanti tutti quegli esperimenti senza che nessuno potesse accorgersene.”.

“Già” rispose Lucy, quasi in tono triste. “Sono molto astuti, bisogna dargliene atto. Ma noi riusciremo ad avere la meglio, ne sono convinta!”.

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